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Natuzza Evolo: “Ecco come sarà l’aldilà e cosa ci aspetta”

Natuzza EvoloFortunata Evolo, detta Natuzza, un diminutivo molto usato in Calabria, è nata il 23 agosto 1924 e morta il 1° novembre 2009 a Paravati di Mileto, paese di nascita, in provincia di Vibo Valentia in Calabria. É stata una veggente e mistica molto famosa in Italia, soprattutto per le visioni che aveva con i defunti. In questo articolo, vi portiamo all’attenzione di ciò che raccontava Don Marcello Stanzione, autore di molti libri, sulla mistica di Paravati, riguardo all’aldilà e alle anime che l’hanno visitata spiritualmente.

Molti anni fa discorrevo con un noto sacerdote carismatico che aveva fondato un gruppo ecclesiale riconosciuto da alcuni Vescovi. Iniziammo a parlare di Natuzza Evolo e, con mia grande sorpresa, il sacerdote affermò che, secondo lui, Natuzza Evolo faceva dello spiritismo a buon mercato.

Rimasi molto contrariato da questa affermazione, per una forma di rispetto non risposi al famoso sacerdote ma, nel mio cuore, subito pensai che tale grave affermazione nasceva da una forma non nobile di invidia verso una povera donna analfabeta alla quale migliaia di persone si rivolgevano ogni mese ottenendone sempre un sollievo nell’anima e nel corpo. Con gli anni cercai di studiare il rapporto di Natuzza con i defunti e mi resi completamente conto che la mistica calabrese non andava assolutamente considerata come una “medium”. Infatti, Natuzza non invoca i defunti chiedendo loro di venire da lei e le anime dei morti le compaiono non per sua decisione e volontà, ma unicamente per volontà delle anime stesse grazie ovviamente al permesso divino.

Quando le persone le chiedevano di avere dei messaggi o delle risposte alle loro domande, da parte dei loro defunti, Natuzza rispondeva sempre che questo loro desiderio non dipendeva da lei, ma unicamente dal permesso di Dio ed invitava loro a pregare il Signore affinché questo loro pio desiderio venisse esaudito.

Il risultato era che alcune persone ricevevano messaggi da parte dei loro trapassati, ed altri invece non erano esauditi, mentre Natuzza avrebbe desiderato accontentare tutti. Comunque, l’angelo custode la informava sempre se tali anime nell’aldilà avevano più o meno bisogno di suffragi e di sante Messe.

Nella storia della spiritualità cattolica apparizioni di anime del Paradiso, del Purgatorio e talora anche dell’Inferno, sono avvenute nella vita di numerosi mistici e di santi canonizzati. Per quanto riguarda il Purgatorio, possiamo ricordare tra i numerosissimi mistici: San Gregorio Magno, da cui è derivata la pratica delle Messe celebrate per un mese di seguito, dette appunto “Messe Gregoriane”; santa Geltrude, santa Teresa d’Avila, santa Margherita da Cortona, santa Brigida, santa Veronica Giuliani e, più vicini a noi, pure santa Gemma Galgani, santa Faustina Kowalska, Teresa Newmann, Maria Valtorta, Teresa Musco, san Pio da Pietrelcina, Edwige Carboni, Maria Simma e tanti altri.

E’ interessante sottolineare che mentre per questi mistici le apparizioni delle anime del Purgatorio avevano l’obiettivo di accrescere la loro stessa fede e a spronarli a maggiori preghiere di suffragio e di penitenze, così da affrettare il loro ingresso in Paradiso, nel caso di Natuzza, invece, oltre ovviamente a tutto ciò, questo carisma le è stato accordato da Dio per un’ampia attività di consolazione del popolo cattolico. In un periodo storico in cui, nella catechesi e nella omiletica, il tema Purgatorio è quasi completamente assente, per rafforzare nei cristiani la fede nella sopravvivenza dell’anima dopo la morte e nell’impegno che la Chiesa militante deve offrire a favore della Chiesa sofferente.

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